Maria Federica Selvi

L'Outsider

Francesco B. Caltagirone

Con questo libro ho dato un taglio nuovo al genere biografico, in effetti lo stile procede con parti descrittive del periodo storico e parti in prima persona per voce dell'ingegner Caltagirone che si racconta. In effetti per scrivere questo libro ho intervistato Francesco Bellavista Caltagirone per circa due anni nello studio della sua società Acqua Pia Antica Marcia e nel frattempo mi occupavo della stesura del testo, della raccolta di fotografie, del loro restauro e infine anche della direzione della parte grafica a Genova presso l'editore De Ferrari.

Il viaggio di un'idea

Croce Rossa tra fascino e realtà introduzione di Maurizio Scelli Commissario straordinario della CRITICA.
Lavoro letterario per RAI ERI è stato consegnato alle stampe nel 2004. Titolo: “Il Viaggio di un'idea", Croce Rossa tra fascino e realtà, commissionato dal Commissario Straordinario Maurizio Scelli. Oggi è l'unico titolo da cui si può attingere per scorrere con gli occhi 140 anni di umanità dalla Battaglia di Solferino ai giorni di Falluja.

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LIBRI

TRITTICO

Edizioni DE FERRARI

01

La ragazza del metrò

Una vicenda che ruota su due esistenze strenuamente impegnate nella ricerca di una verità. Efficace l'introspezione psicologica nello scenario di un'atmosfera parigina magica.

02

Vivere due volte si può

 Il mondo delle storie diventa il rifugio e insieme la forza di chi narra. Il racconto sospende il tempo..quel tempo che va e che tutto porta via, facendoti sentire imbrogliato degli anni perduti.

03

Come un uomo

Siamo nel mondo, nel nostro mondo...poi la mente genera l'analisi, sorge il sapere, l'edificio, la trappola. E talvolta la gabbia offre protezione, il gioco delle parti trova il suo codice. 

La ragazza del metro, Vivere due volte si puòCome un uomo: MARIA FEDERICA SELVI di se stessa: “Il primo mare che vidi fu il Mar Ligure, intessendo sogni dalla mia terrazza, all’ultimo piano di un antico palazzo genovese in Via Assarotti. Da allora mi hanno accolto innumerevoli mari. Ho voluto salvare impressioni incancellabili di questo tempo in alcuni miei romanzi.” MARIA FEDERICA SELVI, dopo un esordio giovanile (quasi una premonizione), con una biografia di Simon Bolivar, ha mantenuto con l’attività letteraria un impegno costante, secondo soltanto al corso di studi classici conclusosi con la laurea in giurisprudenza. Dopo tredici anni di cattedra, ha scelto di dedicarsi quasi esclusivamente alla scrittura, dividendo il suo tempo tra la residenza principale di Roma, una magica mansarda sopra i tetti di Parigi e quella più consona alla meditazione: un ex convento millenario sulle colline piemontesi. Ha pubblicato  Appuntamento al DiableFrutti di boscoDanza di cuori, con un lusinghiero successo di critica e pubblico, premiata da riconoscimenti nazionali e internazionali. Per De Ferrari, in uscita parallela:  La ragazza del metrò, vicenda ambientata nella maliarda Parigi, di cui l’autrice propone una serie di preziose fotografie; Come un uomo, una storia vibrante, con emozioni e pensieri espressi  al maschileVivere due volte si può selezione di racconti e di alcuni frammenti di realtà.

APPUNTAMENTO AL DIABLE

Edizioni Traveller

Maria Federica Selvi

Danza di cuori

i blu 

Parole in corsivo

POESIA

SMARRITA

Ora ho bisogno di  ”me”
 (come mi raggiungo?) 
Stanca di parole mercenarie,
ho bisogno di  ”me”.
 Che mi sono amata così poco
 da lasciarmi  smarrire di parole.

NON C'È

Ho infilato perle di fiume, sbocciate tra fiori selvaggi.
 Ne ho fatto una collana.
Ogni sera la sgrano come un rosario.
 Ma recito un finale che  non c’è.

Idea

Inseguo il cuore sulla collina. Il fiato manca. Vagheggiando l’Idea.
Quella su cui il respiro lento riappare. E si posa.
 Ma non c’è niente lassù.
E nemmeno in fondo alla valle.
L’Idea è morta. Finita. Spazzata via dalle delusioni dei miei cent’anni.
 Si sono spente le luci buone.
Buio e silenzio.
 I neon delle fabbriche non cantano il vespro.

Di più

Anche tu una stella. In buona compagnia.
 Non si è soli. Lassù.
 Forse qualcuno ti ha amato, altri non abbastanza.
 Avresti avuto ragione, ma hai preferito il silenzio. 
Una cueva, un amico perduto, una donna lasciata..
 Ora non più.
 Cosa farai, mi chiedo, senza la tua cara solitudine, 
vecchio lupo. In mezzo a una moltitudine di ali…
 Qui resta il tuo sorriso esile.
 Forse dietro a una vetrina.
 E qualcuno ti scoverà. Ancora.
 Scomoderà il tuo riserbo.
 Profanerà il tuo silenzio.
 Spalancando la porta della tua cueva segreta.
 Come ho fatto io.
 Un bel giorno, quando ho staccato un altro foglio al blocchetto dei
 rimorsi: “ Per non averti cercato di più ”.

poesia 

AMORE

Stringo forte un coltello tra le mani.
Dalla parte della lama. 
Si fa a pezzi una vita, così.
Facendo buchi nella carne.
E io lì. Ancora.
In perenne attesa di un sussurro sulle mie ferite.
Mi consigliano  con amore di afferrare l’impugnatura..
Lo avrei già fatto spontaneamente.
Volendo.

Tu

Sogno disperato o d’incanto.
Nelle luci del mezzogiorno abbacinato ti ritrovo nell’anima.
Senza le ombre della sera spezzo la vita all’improvviso.
Il ritorno acquieta la voglia di vederti.
Adesso ci sei. Senza veli.
Come ti preferisco.
Il pianto non mi insegue più.

Solo

Siamo insieme.
Che significa insieme?
Tu e io.
Non può essere così semplice.
Tu e io felici.
Va meglio. Ma non basta.
Tu, io, felici di esistere.
Forse. Però…
Non so, allora proprio non saprei. Spiegati.
Insieme non esiste. Capisci?
E’ un’invenzione della società.
Ogni uomo è naturalmente uno. Interamente.
Compiuto. Singolare. Unico. Solo.
Ma più solo quando è insieme.
Tu che ne sai?
Io lo so. Perché ho amato tanto.
E mi incammino alla fine da solo. Più solo di quando sono nato.

Estate

Uniti a respirare l’esistenza.
Inestinguibile fuoco, lungo cammino, noi tra l’aria alta.
Domani evapora il mare, dileguano i cieli, io ti cerco.
Le lontananze disperano,
volo di foglie sul tuo grembo.
Accetta il grazie, non mercenario.
Affonderemo le mani in questa sabbia,
radici dissepolte a cui affidare i nostri occhi.
Ci sono, il tuo corpo è visibile
parole e cieli legati all’idea.
Decifrare gli astri,
ho bisogno di ascoltarti.
Al vertice della tua inestinguibile anima.
Che scagli senza tremore
avventurandoti in paludi d’argento.
Ti aspetto, l’estate negli occhi.