Dopo alcuni anni il discorso giuridico non mi rendeva soddisfatta abbastanza e quindi pur proseguendo l’attività in vari studi di importanti avvocati, in cui per la verità ero molto apprezzata per la mia caratteristica di risolvere problemi con grinta e tempestività, ho ritenuto di riprendere a frequentare alcuni master all’estero e poi ad iscrivermi al concorso per magistratura, solo per sfida con me stessa, visto che non avevo interesse a seguire quella carriera. Superai brillantemente lo scritto e poi partii per il Venezuela a ricercare, per puro amore di rievocare in me il tempo in cui là avevo vissuto con i miei genitori e frequentato le elementari, e poi verso il Brasile in un viaggio lungo che mi portò in Amazzonia, laddove lo spirito si arricchisce molto più che tra le scartoffie legali, infine in Argentina dove misi a frutto gli insegnamenti di tango che avevo appreso in Italia, incontrando a Buenos Aires maestri indimenticabili che mi parlarono di chi era stato fino al 1963 Carlos Gavito, il meglio del meglio.! Anzi la leggenda. Laggiù ho imparato questo del tango ma che si può applicare alla vita. Le sue frasi toccanti:“Hai ballato il tango della tua vita questa notte? Non ballare più”. “Il tango sta tra passo e passo, lì dove si ascoltano i silenzi” “L’uomo deve sapere che sta ballando per lei e nel farlo deve farla diventare una regina, solo così lui sarà il re”“Un uomo è la colonna la forza la dignità, lei è la sensualità, la sinuosità, la passione”“Quando smetti di ballare il tempo, incomincia a ballare il sentimento. Il sentimento non ha tempo: ha cuore e spirito” Gavito ha continuato a ballare nonostante piegato dal cancro. Si è spento praticamente ballando. E io ho sempre pensato che vivere di una passione vera sia un privilegio. Primo, il partigiano piemontese, si era perso nel cielo con il suo aereo, come sognava, Gavito, il ballerino leggendario, ballando.
Al mio rientro partecipai ad un concorso a cattedre e ciò accadde casualmente per il suggerimento di un’amica insegnante di diritto all’università. In effetti la mia attitudine allo studio vinse in quel periodo e vinsi la cattedra ritrovandomi professoressa di diritto…senza grandi entusiasmi ma piuttosto perché avrei avuto il tempo per crescere i miei bambini. Insomma anche in questo percorso trovavo spazi e necessità di spendermi in qualcosa di artistico e iniziai a scrivere romanzi, di cui si trova traccia nella sezione LIBRI.
La mia attività era frenetica e ripresi anche il filo della mia passione del restauro del quadro antico. Avevo una zia di mamma che viveva in una bella cascina nella campagna piemontese e faceva questo di lavoro. Andai a trascorrere del tempo da lei durante l’estate. Adriana era nipote niente meno che del famoso Pelizza da Volpedo ed era specializzata nel quadro antico, usava tinte non in commercio, tipi di tele per dipingere che lei stessa creava, era una donna molto austera ma anche sensibile e tenera, basti pensare a 65 anni sposò il suo fattore, un uomo simpatico, vecchio partigiano, che viveva sugli aerei superleggeri e rischiava praticamente la pelle tutti i giorni per la sua intraprendenza e sprezzo del pericolo. Diceva sempre che avrebbe voluto, potendo scegliere il modo come andarsene, finire la sua vita in volo. E così fu. Un’estate di quelle memorabili, in cui ci si riuniva nel grande terreno antistante la villa per prendere lezioni di volo oppure semplicemente per fare un giro sopra quella campagna bellissima con i paesini, le torri e le vigne da cui scaturiva un ottimo barbera.., accadde che dopo un volo da solo arrivò la notizia di uno di quei mezzi di volo aveva urtato contro i fili dell’alta tensione e si era rovesciato a terra ma il pilota non ne era uscito.. Tutti capimmo che si trattava di Primo, questo era il suo nome, e del suo Barone Rosso. Singolare che tra tanta gente fosse assegnato a me, che ero in effetti più vicina alla famiglia, il compito ingrato di entrare in casa e preparare Adriana alla notizia. La sua incredulità cosciente e netta mi fece capire che la sua fiducia in quella scorza dura di vecchio guerriero le rendeva davvero impossibile accettare che anche lui, proprio lui che aveva scampato la morte tante volte per tutto il periodo di guerra, avesse scelto una fuga dal mondo così leggera per lui, così spesso evocata e che, se mai, soltanto per questo particolare poteva essere plausibile. Finì il periodo allegro dei voli. Nessuno aveva più entusiasmo e solo alcuni che da lui avevano imparato e preso il brevetto si portarono via i loro aerei e il grande piazzale restò silenzioso. Io continua a imparare l’arte del restauro da Adriana ed era un modo per farla sentire meno sola, veniva una sua nipote da Torino e altre amiche a farle compagnia. Ma ogni volta che l’estate finiva rientravo a Roma dove piano piano sostituii il restauro con l’arredamento di interni. In questa veste viaggiavo spesso per cercare oggetti particolari adeguati a certe ville di carattere. La voce di alcuni personaggi soddisfatti delle mie idee passarono la voce e presto divenne un vero e proprio impegno per me la ricerca di una base laddove potessi essere a contatto con il maggior numero di bellezze.
Parigi mi riaccolse e lì arredai in città e sulla costa meridionale della Francia case di grande charme. Insomma camminavo per il mio sentiero come su un’autostrada ma non era ancora il momento per capire cosa esattamente amavo fare. Quando questo impegno assunse i connotati del lavoro vero e proprio non volli insistere su quel versante che non era propriamente solo artistico ma rivestiva segnali di stanchezza nel trattare con tante persone, mentre il mio sogno era lavorare in solitudine e misurarmi con me stessa e basta. Ripresi la scrittura e piano piano il mio fil rouge mi indicò la via del comporre canzoni e cantarle. Scrivere sì ma ora, dopo 7 libri, 2 sceneggiature, poesie e incontri con il mondo letterario, ecco che la mia voglia di cantare prese forza ed è il caso di dire…voce! Infatti la riscoperta di ciò che era sempre stata una mia prerogativa, una naturale intonazione, sciolse le catene e si palesò nell’immediata realizzazione di un primo brano, Sale, che fu subito ben accolto da tutti. Da lì seguì un video relativo a questa canzone e la strada verso un primo CD era aperta. Di ciò si dice nella sezione Musica.
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